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Giurisprudenza italiana

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Trib. Roma Sez. I, 15-03-2012 - H.V. c. Ministero dell'Interno

Quanto alla prova della condizione di apolide va ritenuta sufficiente una prova indiziaria,non potendo essere addossata al richiedente la prova "diabolica" che nessuno Stato lo considera suo cittadino, poichè tale prova verrebbe ad investire l'ordinamento giuridico di tutti. gli Stati, con rinnovo all'infinito, per verificare che, nelle more del procedimento, non si sia prodotto alcun fatto nuovo, da cui possa dipendere l'acquisto di una qualsiasi cittadinanza. Dunque, nel caso di apolidia "originaria", il richiedente lo status di apolide dovrà dimostrare i rapporti intrattenuti con lo Stato di nascita, con quello di appartenenza dei propri genitori e con quello ove attualmente risiede, mentre, nel caso di apolidia "derivata", dovrà allegare e provare circostanze di fatto che, secondo la legge dello Stato al quale apparteneva, hanno comportato la perdita della cittadinanza, oltre a dimostrare di essere stabilmente residente nel territorio italiano.